L’ AVERE CI HA STRAPPATO L’ESSERE


Abbiamo passato 16 anni senza l’energia elettrica, in un rudere riattato e con un generatore di corrente. Il generatore funzionava qualche ora al giorno, alla sera accendevo le candele; prima di dormire, per leggere avevo creato sul comodino una specie di cimitero di candele; quando con l’andare del tempo e la perdita di diottrie queste candele erano diventate veramente troppe ho buttato via i libri e ho imparato ad ascoltare la notte, a vedere senza bisogno della luce. Ho incominciato a muovermi attorno a casa con l’aiuto di pezzettini di carta bianchi che fissavo durante il giorno come punti di riferimento. Ora ci vedo bene di notte quanto di giorno e, cosa ancora più importante per un musicista, ho imparato ad ascoltare la musica della notte, i piccoli rumori. Senza l’elettricità ho imparato a conoscere più cose di quante ne avrei potute conoscere con la luce e lì ho incominciato a capire che tutti questi bisogni, queste necessità potrebbero essere solo la proiezione di bisogni indotti.
Fabrizio De André.

Mai come in questo momento le parole di Faber portano un grande insegnamento: capire chi sei davvero lasciando andare i bisogni superflui. Per essere chi sei devi dimenticare cosa ti hanno detto di essere:  tutto ciò che scuola,famiglia,religione, televisione ti hanno inculcato in testa in modo da poterti manipolare a loro piacimento, lasciandoti crescere in paure illusorie e togliendoti la libertà. Ma è proprio quando lasci andare le credenze limitanti ,i condizionamenti,i falsi miti che la tua anima si rivela, e questo può accadere solo nel silenzio e nel buio. Quindi non permettere che l’avere ti strappi l’ essere, hai molto da lasciare andare e moltissimo da guadagnare.
Anna Cascitelli